Reverse Marketing: quando usarlo e come funziona

Il Reverse Marketing è una strategia molto differente da quella che si conosce, è un metodo che cambia in modo radicale l’approccio con il cliente. Infatti, di solito si utilizza il metodo tradizionale di Marketing in quanto quest’ultimo tende a rincorrere il cliente in f avore del proprio brand.

Il Reverse Marketing, in italiano Marketing inverso, imposta una strategia per la quale è il cliente che si avvicina al proprio marchio in maniera del tutto naturale. Quindi è possibile dire che con questa strategia non bisogna incitare il consumatore ad acquistare nel proprio brand ma si suscitare interesse e stimolare una curiosità nella mente del cliente.

Questo approccio avviene in modo critico e pungente nei confronti dei propri servizi e prodotti. Una psicologia inversa, in quanto questo induce l’interesse e sapere il perché per cui si è polemici con il proprio marchio. Si può prendere d’esempio un brand “Clio make up”, il quale ha utilizzato la strategia di Reverse Marketing.

Infatti, questa azienda in video pubblicati sui social comunica il suo pentimento di aver creato i suoi prodotti con critiche, reclami e  recensioni negative. Allo stesso tempo però dimostra e spiega cosa possono fare i suoi cosmetici valorizzando allo stesso tempo quest’ ultimi.

Perché li ho fatti?

Ha aggiunto:

Ogni volta che li metto, sembra quasi che abbia dormito per 10 ore, che abbia la pelle di una ventenne. Non va bene.

Ma quale è stato il risultato di questo video? Il risultato di questo video è stato:

  • la visualizzazione di circa 2.5 milioni di utenti.
  • 285 mila like.
  • Più di 2000 commenti.
  • Più di 2500 condivisioni.
  • Circa 30 mila utenti hanno salvato il video.

In molti commenti, in cui hanno scoperto il “trucco”, si sono addirittura congratulati per il metodo usato, quindi è possibile dire che in questo caso la strategia di Reverse Marketing ha avuto successo.

Come funziona il Reverse Marketing

Questo metodo, come abbiamo visto precedentemente, è diverso dalle strategie che si usano abitualmente, l’obiettivo è sempre e comunque lo stesso ovvero quello di attirare nuovi clienti. La differenza, infatti, è che in quello tradizionale si vuole sommergere il consumatore di stimoli e spingere alla vendita di un prodotto mentre il Reverse Marketing vuole far venire la voglia al consumatore di acquistare in modo spontaneo grazie alla psicologia inversa.

Infatti, la psicologia inversa è un sistema psicologico, nel quale si vuole spingere una persona a fare un qualcosa che un’altra persona vuole che faccia ma non in modo palese. Anzi, dicendo tutto l’opposto di quello che si vuole. Quindi fare finta di comunicare una cosa che non si vuole fare come impedendolo o vietandolo.

Questa strategia nasce dal concetto di reattanza psicologica, nella quale l’essere umano reagisce in modo inverso a quello che si gli si chiede sia da una terza persona che sia dal contesto. Nel 1976, questo meccanismo è stato argomentato da due psicologi: Pennebaker e Sanders. Tutto questo nasce da una sorta di autodifesa, questo perché gli individui sono molto attirati da ciò che è vietato e si sforzano molto a rispettare le inibizioni e i veti.

Infatti, per questo motivo questa strategia viene utilizzata dai vari marchi per gestirle e usarli a proprio vantaggio.

Quali sono i vantaggi del Reverse Marketing

Dopo aver spiegato il Reverse Marketing e il processo mentale che ne concerne possiamo dire quali sono i vantaggi di questa strategia per la propria attività:

  • fortificare il proprio brand, in base a quanto sia forte la strategia pubblicando vari contenuti sui social questo può aumentare le condivisioni, i commenti e le reazioni e saranno propri i clienti inconsapevolmente a promuovere il marchio. Questa promozione potrà essere fatta ai propri amici, parenti e follower. Questo sta a significare anche un aumento di autorevolezza e ottimizzazione del sito così da essere un punto di riferimento.
  • Aumenta la relazione con il cliente, infatti, se si utilizza questo metodo negli occhi del consumatore non si è visti come un marchio che vuole vendere e basta. Se venissero offerti contenuti nei quali si mostra che si vuole aiutare a risolvere i problemi questo farà si che migliorerà il rapporto tra azienda e consumatore.
  • L’azienda è meno irruenta, infatti, come anticipato, la strategia negli occhi del cliente è quello di aiutare e non di vendere. Per questo non si rischia di infastidire il cliente con i vari annunci.

Photo credits : Pixabay

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